Trascurare l’alimentazione e non controllare l’accrescimento dei cuccioli si rivelano errori spesso fatali per la vita del cane.
I cuccioli nascono dotati di un corredo genetico, trasmesso loro dai genitori, in grado di condizionare in modo deciso il loro aspetto da adulti. Tuttavia questo corredo genetico può essere influenzato da alcuni parametri ambientali come ad esempio l’alimentazione che, oltre allo sviluppo corporeo, riveste un ruolo fondamentale per l’immunizzazione nei confronti di alcune patologie e nel futuro stato sanitario dell’animale.
LE TAPPE DELL’ACCRESCIMENTO: DALLA NASCITA ALLO SVEZZAMENTO
Pochi animali sono in grado di produrre tanto latte e così ricco di principi nutritivi quanto i carnivori domestici. Un cane di 30 Kg di peso, nel periodo di massima produzione, secerne più di 2 litri di latte al giorno, pari al 6% del proprio peso, contenente il doppio di calorie e molti più grassi e proteine del latte di vacca.
Questo esborso di principi nutritivi deve essere compensato da una alimentazione adeguata; si calcola che il fabbisogno di energia di una cagna o di una gatta al culmine di lattazione superi di due – tre volte quello del mantenimento, a seconda del numero di cuccioli e della quantità di latte prodotta. In queste condizioni l’appetito si ingigantisce ma, a volte, le grandi quantità di cibo ingurgitato non sono sufficienti ad impedire il dimagrimento. Per ovviare a questo inconveniente, che penalizza la madre ma anche i cuccioli, bisogna ricorrere a cibi molto concentrati in principi nutritivi ed in energia e somministrarli in quote adeguate, anche a volontà, se la cucciolata è numerosa.
L’acqua di bevanda dovrà essere sempre a disposizione per compensare l’enorme dispendio di liquidi attraverso il latte.
Le femmine dei cani e dei gatti nel periodo immediatamente successivo al parto, non si allontanano che per brevi periodi. I cuccioli infatti hanno bisogno del calore del corpo materno, in quanto non sono in grado di regolare la propria temperatura. Man mano che essi crescono aumentano i fabbisogni nutritivi, quando questi non potranno essere soddisfatti soltanto dal latte materno occorrerà iniziare lo svezzamento con la somministrazione di latte artificiale e di cibo appositamente studiato per il periodo.
Lo svezzamento dei cuccioli
Gli interrogativi che i proprietari si pongono più frequentemente sono numerosi e richiedono risposte precise.
Quando si può iniziare lo svezzamento? I cuccioli sono in grado di iniziare ad ingerire alimenti solidi intorno alla terza settimana di vita, ma, se necessario (scarsa produzione lattea materna, cucciolata molto numerosa.), si può iniziare anche prima con idonei latti artificiali.
Quali alimenti si possono utilizzare? Sono disponibili in commercio mangimi secchi o umidi specifici per cuccioli, che rappresentano la scelta ideale. Le crocchette possono essere inumidite con latte, brodo o acqua calda (una parte di crocchette e due parti di liquidi) per favorirne l’ingestione.
Quali sono le quantità da somministrare? All’inizio dello svezzamento l’alimento consumato in maggior misura è il latte materno e quindi si può lasciare la scelta al cucciolo. In seguito il cibo dovrà essere razionato in funzione del peso del cucciolo e del presumibile ritmo di accrescimento.
A quale età il cucciolo può lasciare la madre ed i suoi fratelli? La separazione dalla madre dipende da svariati fattori (numero di cuccioli, condizioni della madre…); in genere la si attua intorno alle 9 – 10 settimane.
L’ACCRESCIMENTO
Oggi esiste la tendenza a sovralimentare cuccioli, nella errata convinzione di poter così ottenere super cani o, più semplicemente, per la soddisfazione di vederli belli pasciuti.
In tal modo tuttavia si predispone questi animali all’obesità, li si abitua ad essere esageratamente esigenti in fatto di alimentazione e li si predispone all’insorgenza di patologie ossee.
Tutti sanno che, per ottenere una buona ossificazione, occorre un apporto adeguato di sali minerali (calcio, fosforo, magnesio…), di proteine, di alcune vitamine e del giusto apporto energetico.
Pochi viceversa tengono conto del tempo necessario perchè ciò avvenga: forzando l’animale a crescere troppo velocemente si pregiudica la corretta formazione delle ossa. Bisogna perciò creare un equilibrio tra ritmo di accrescimento ed alimentazione.
I cuccioli, a qualsiasi razza appartengano, sono dotati di ritmi di accrescimento molto rapidi, tant’è che in circa 8-10 giorni raddoppiano il peso alla nascita, mentre altri animali ci impiegano settimane o mesi.
Il peso da adulto viene raggiunto in tempi diversi, a seconda della razza e della taglia:
– 8 – 10 mesi nei cani di piccola taglia;
– 12 mesi nei cani di taglia media;
– 15 – 18 mesi nei cani di grossa taglia.
– 24 mesi nei cani di taglia gigante
Un cane di taglia gigante impiega circa due anni per raggiungere lo stesso peso di un uomo adulto, che lo realizza invece in 18 anni.
I RITMI DI ACCRESCIMENTO
Per poter procedere su basi oggettive occorre conoscere i pesi medi dei cuccioli alle varie età, si paragona il peso del proprio cane a quelli di riferimento e si può così capire se si sta procedendo correttamente o se occorrono degli aggiustamenti nel razionamento. Purtroppo per molte razze mancano ancora i dati di riferimento e per altre i dati disponibili riguardano linee di sangue allevate all’estero, che hanno taglie diverse rispetto a quelle selezionate in Italia. In questi casi il veterinario, conoscendo il peso dei genitori del cucciolo e paragonandoli con quelli di riferimento, procederà alle opportune correzioni della razione.
CURVE DI CRESCITA E PATOLOGIE SCHELETRICHE
Le patologie dell’accrescimento sono malattie multifattoriali nella cui espressione entrano in gioco fattori genetici, ambientali e nutrizionali. Le due patologie maggiormente correlate ad una inadeguata gestione nutrizionale del cucciolo (qualitativa e quantitativa) sono la displasia dell’anca e l’osteocondrosi.
Contrariamente a ciò che accadeva in passato, gli eccessi nutrizionali, piuttosto che le carenze, sono chiamati in causa. Il rapido accrescimento, causato da un eccesso di energia, e l’eccessiva somministrazione di calcio possono contribuire significativamente all’espressione della malattia, la cui componente genetica non deve essere tuttavia trascurata. Oggi le malattie causate da carenze nutrizionali sono eventi più che mai rari, mentre le patologie “da eccesso” sono diagnosticate quotidianamente. L’eccesso di energia può accelerare la curva di accrescimento del cane, aumentando il rischio di incorrere in una patologia scheletrica. Anche gli alimenti preconfezionati bilanciati, se somministrati ad libitum, ossia senza il controllo del quantitativo mediante una bilancia per alimenti o un dosatore, possono generare disturbi nell’accrescimento scheletrico. L’eccesso assoluto di calcio con la dieta, con il conseguente alterato rapporto calcio/fosforo, influenza negativamente lo sviluppo osteoarticolare dei cuccioli. Al contrario, è stato scientificamente dimostrato che il contenuto proteico nella dieta non ha alcun ruolo nello sviluppo di queste patologie. La vitamina D ha un ruolo fondamentale nel metabolismo del calcio. Oggi gli alimenti preconfezionati contengono quantità adeguate rispetto ai fabbisogni per l’accrescimento, rendendo le patologie da carenza (come il rachitismo) un evento rarissimo. Per contro, un eccesso di Vit. D, dovuto ad una alterata integrazione, può disturbare il normale sviluppo scheletrico.
La gestione nutrizionale del periodo dell’accrescimento prevede quindi il controllo periodico, meglio se settimanale, della curva di crescita del cucciolo sulla base del calcolo del fabbisogno energetico e sulla somministrazione di un alimento preconfezionato bilanciato.
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